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La gatta

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Tutte le volte che passavo per quella strada, andando con gli occhi sulla finestra della casa rosa, ad angolo con il corso principale, era sempre lì, dietro la finestra.
Nero oppure Nera, il sesso non potevo determinarlo da quella distanza, ma quel gatto o gatta, era sempre dietro i vetri di quella misteriosa casa, con i suoi magnetici occhi giallo-verde scrutava il mondo circostante.
Era un abitudine quotidiana, alzavo gli occhi verso quella finestra ed immancabilmente quegli occhi attenti si facevano trovare puntuali a quell'appuntamento quotidiano.
Il tempo, inesorabile giudice di qualsivoglia cosa esistente, è andato avanti per un lungo cammino che ci accomuna, la vita è volata via, è fuggita, lasciando solamente rimpianti per tutte quelle cose pensate e rimaste incompiute...indolenza, codardia, svogliatezza, impossibilità fisica e chissà cos'altro ancora.
Oggi resta poco, il passo non è più elastico, allo specchio mi scopro incanutito, stanco nel corpo, ma di più nell'anima, ripenso ai giorni del sole, mi piaceva correre, chissà per quanti chilometri ho corso, ed intanto il tempo correva più veloce di me, vinceva sempre.
Con passo reso incerto da una vile sciatalgia ripercorro la strada di un tempo; non riconosco più quasi nulla, la casa, la finestra, il corso...è cambiato tutto, e tutto cambierà ancora.
Mi prende un senso di vuoto, sento gli occhi umidi (come è ridicolo e patetico un vecchio che si commuove), lentamente torno verso luoghi che forse non esistono più, o forse sono esisti solo nella mia mente; attento, piano, con prudenza.....le macchine non riconoscono l'età dei pedoni...ecco vicino all'angolo del marciapiedi, in mezzo ad un'aiuola su cui stanno posizionati multicolori contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti, tra un bidone giallo ed uno nero, due occhi i giallo -verde mi scrutano, si, si è lei o lui? ancora non ho risolto il problema, ma mi osserva e sono certo che sorride, non pensavo che gli animali sapessero sorridere, mi fermo , finalmente ho capito che è una gatta, è nera, è lei, quella della finestra che non c'è più.

 Giacomo Colosio - 14/09/2011 16:11:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]

Bel racconto...c’è poesia, in questo brano. E poi devo dire che molte cose ci accomunano come quella patina nostalgica di tempi e luoghi dei bei giorni andati. bravo. ciaociao

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